Oggi parliamo di tre forme musicali: valzer, polacca e mazurka.
Ho deciso di metterli tutti in un unico video per due motivi:
- Tutti e tre derivano dalla danza, quindi hanno un’origine comune;
- L’esponente numero uno per queste forme musicali nella musica pianistica è per tutte e tre Chopin.
Il Valzer al pianoforte
Cominciamo dal valzer. Si tratta di una danza in tempo ternario, solitamente con il classico accompagnamento “zum pà pà”.
Nasce e si diffonde verso la fine del ‘700 in Austria e Germania meridionale, per poi avere successo un po’ dappertutto in Europa, per le melodie e i ritmi piacevoli, ma anche perché dava la possibilità ai ballerini di danzare in coppia stando molto vicini, cosa che prima era assolutamente vietata per gli standard rigidi del tempo.
Nell’ambito delle sale da ballo ebbe un boom di popolarità con Strauss e Lanner e migra poi alle sale da concerto con il nostro Chopin,
L’ho già detto diverse volte, ma va ribadito anche qui: Chopin si discosta sempre dalle finalità e dal concetto che c’è dietro alle forme musicali.
I valzer di Chopin non hanno più nulla a che fare con il ballo, ne prende in parte le caratteristiche strutturali e le inserisce in un pezzo anche tecnicamente complesso che va fruito solo all’ascolto.
Scrisse 20 valzer, alcuni pubblicati singolarmente, altri raccolti in piccole opere.
La struttura del valzer
La struttura del valzer chopiniano varia da pezzo a pezzo, troviamo sempre diverse sezioni contrastanti per carattere e tonalità, ma queste non si susseguono mai in un ordine riconoscibile.
Nel video puoi ascoltare per esempio le sezioni in contrasto di uno dei valzer più famosi di Chopin.
Il valzer in orchestra
Molti autori hanno scritto musica sinfonica in forma di valzer, a partire da Haydn, Beethoven, Weber, e in ambito operistico, troviamo valzer nei balletti di Ciajkovskij e nelle opere di Verdi, come il famosissimo “Libiamo ne’ lieti calici” di Traviata.
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La Polacca al pianoforte
Anche la Polacca è una danza in tempo ternario, che però ha un carattere più maestoso e cerimoniale. Chopin era nato in Polonia e vi ha vissuto fino a vent’anni, per poi trasferirsi a Parigi e rimanerci per il resto della vita. Affezionato senza dubbio alle sue origini, comunque non ha mai manifestato profondi sentimenti patriottici. Solo nel caso delle polacche e delle mazurche troviamo riferimenti e stilizzazioni alla sua cultura originale.
Il primo pezzo in assoluto che Chopin compose fu proprio una Polacca, all’età di 7 anni.
In totale, ne scrisse 17, alcune pubblicate solo dopo la sua morte.
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La Mazurka al pianoforte
Sempre in tempo ternario, anche la Mazurka nasce come danza. Le sue origini sono polacche e, nel corso del ‘700-’800 si diffonde in tutta Europa, dove trova grandi consensi.
La danza è molto semplice formata da una melodia di frasi brevi e regolari esposte da un’antica cornamusa, accompagnate da un bordone alternato di tonica e dominante.
Come nel valzer e nella polacca, anche qui, Chopin prende la forma musicale e la porta nelle sale da concerto, non più nelle sale da ballo. Inoltre, evita sempre le citazioni di temi popolari specifici, ma comunque trasferisce nei suoi pezzi molti tratti stilistici della mazurka, in un processo elaborativo estremamente raffinato.
Alcuni elementi sono per esempio:
- la ripetizione ostinata di alcune formule ritmico-melodiche
- l’utilizzo della modalità
- l’uso del quarto grado aumentato
- l’accentuazione dei tempi deboli della battuta.
Caratteristico infatti è l’appoggio non sul primo quarto, ma sul secondo o sul terzo.
La mazurka è la forma a cui Chopin si è dedicato di più in assoluto, infatti ne ha scritte addirittura 65, tutte con caratteri e stati d’animo molto diversi.
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Spero che questa lezione ti sia stata utile e ti sia piaciuto approfondire un po’ il repertorio chopiniano.