In questo video voglio parlarti di qualche altra tecnica utile per suonare i passaggi veloci al pianoforte.
In questo canale sia io che Giuseppe abbiamo già parlato spesso di questo argomento, puoi trovare altri video a riguardo in descrizione e integrare le varie tecniche.
Studia i passaggi veloci al pianoforte divertendoti e variando gli esercizi
Andiamo subito al dunque e usiamo come esempio un bellissimo passaggio dallo Scherzo no. 2 di Chopin.
Premessa 1
Sono dell’idea che anche durante lo studio, anche quando si tratta di lavoro perlopiù meccanico – memorizzazione delle posizioni, scelta della diteggiatura, lettura delle note.. – ci si possa e ci si debba divertire.
Premessa 2
Puoi essere sicuro di conoscere a fondo un passaggio quando ti senti talmente tanto a tuo agio nel suonarlo che ci puoi giocare, puoi cambiarlo leggermente (ma in modo consapevole), puoi alterarlo in qualsiasi suo elemento.
Prova a chiedere a Giuseppe se non è d’accordo!
Per i jazzisti è esattamente così: se non sai suonare il tema di uno standard in qualsiasi tonalità, su qualsiasi ritmo, dall’ultima nota alla prima, ad occhi chiusi, a testa in giù, allora non lo conosci. Prima devi rivoltare il passaggio come un calzino e poi puoi dire di averlo imparato.
I jazzisti forse sono un po’ esagerati, però il concetto è estremamente valido e ha senso applicarlo ad ogni tipo di musica.
Torniamo al nostro esempio. Qui ci interessa la mano destra che si deve destreggiare fra arpeggi che ricoprono una zona molto vasta della tastiera, ascendenti e discendenti.
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Tecnica #01 - Ripeti e ribatti
Da usare con cautela, ma davvero molto molto utile, è la tecnica di ripetere le note scritte.
Si può fare in più modi:
- ribattendo ciascuna nota della sequenza più di una volta
- ripetendo due o più note per volta, senza o con cambi di posizione nel mezzo
Dico da usare con cautela perché ribattere una stessa nota, se non fatto con la tecnica appropriata, può portare ad irrigidimenti e tensioni. Quindi, importantissimo sarà ridurre la velocità del passaggio fino ad un tempo comodo per i seguire l’esercizio. Ricordati che qui stiamo allenando soprattutto la mente e la memoria muscolare, non la tecnica del ribattuto.
Tieni sempre sotto controllo le articolazioni, che devono rimanere sciolte.
Tecnica #02 - Veloce a scatti
Uno step intermedio importantissimo è quello di confrontarsi sin da subito con la velocità finale del passaggio, ma a piccole dosi.
Infatti, la tecnica che usi quando studi lentamente, per questioni fisiche differirà sempre da quella che userai in velocità. È come cercare di correre molto lentamente, non è più corsa, ma diventa camminata.
Quindi prendi delle piccole porzioni del tuo passaggio e allenale al tempo finale, avendo cura di resettarti completamente fra una ripetizione e l’altra e rilassare le eventuali tensioni.
Tecnica #03 - Studia con i ritmi
Modifica il ritmo della tua sequenza di note: inventati dei pattern ritmici da applicare uguali ad ogni battuta.
È un esercizio mentale favoloso perché ti troverai a spostare gli accenti su note diverse da come scritto, il passaggio quindi suonerà molto diverso alle tue orecchie e sarà più difficile mantenere la concentrazione e non perdere il filo.
Dopo questo esercizio vedrai che le tue dita non avranno più problemi ad andare da sole sulle note giuste!
Tecnica #04 - Gioca!
Una volta che hai sperimentato diverse tecniche di studio, il consiglio che ti do è di sbizzarrirti e combinarle insieme. Sposta gli accenti, allunga alcune note, velocizzane altre e gioca con il passaggio per interiorizzarlo per davvero. Magari all’inizio potrebbe risultare un po’ strano e macchinoso, ma basta poco per prenderci la mano e, oltre ad essere super divertente, ti assicuro che ti dà una sicurezza nella conoscenza delle note e dei movimenti che non ha pari.
Stabilisci le priorità!
Ultimo aspetto su cui voglio farti riflettere. Stiamo parlando di passaggi fitti di note e quindi ovviamente mi sono concentrata sulla mano destra di questa sezione, decisamente più densa ed elaborata.
Ma è importantissimo poi stabilire un’ordine di priorità: se ci sono così tante note di seguito, non tutte possono essere importanti, non tutte hanno lo stesso peso.
Anzi, ti dirò di più. Per quanto questa sequenza di note sia meravigliosa, si tratta semplicemente di arpeggi di poche note ripetuti il cui obiettivo è quello di creare un’atmosfera, un effetto di onda che va e viene.
Dove risiedono le fondamenta di questo moto ondoso? Nei bassi della sinistra, il vero punto d’appoggio.
Quindi, una volta che il mio passaggio alla destra è stato lavorato accuratamente ed è sicuro, dovrò rivolgere la mia attenzione al movimento della sinistra, senza il quale la destra non avrebbe alcun senso.
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