Facile da dire per un pianista di questa portata vero?
Eppure è fondamentale tenerlo sempre a mente. È inevitabile essere sensibili, soprattutto per chi ama la musica. Questa però non deve essere una debolezza, ma il nostro punto di forza!
Per fare questo bisogna essere “eretici” e contraddire in un certo senso Schumann:
(PRE)OCCUPATI DI CHI TI STA ASCOLTANDO!

Mi ricordo ancora quando ho cominciato a suonare il pianoforte, ero piccolo e un po’ “femminuccia” da questo punto di vista (probabilmente Schumann mi avrebbe bacchettato più volte).
Credo che questo fosse dovuto al fatto che mio papà suona il pianoforte, e anche piuttosto bene. Quando suonavo mi assicuravo sempre che non fosse nei paraggi o che fosse a lavoro.
AVEVO UNA TREMENDA PAURA DEL SUO GIUDIZIO!
È stato uno shock quando dopo qualche mese, convinto che non mi avesse mai ascoltato, a cena comincia a darmi consigli del tipo “Giuseppe in quella battuta di quel pezzo stai sbagliando accordo, in quell’altro invece fai attenzione alla dinamica e, ti prego, smettila con quel cacchio di pedale!”.
Mi aveva fregato… Avevo suonato tutto quel tempo convinto di essere da solo, io e il mio pianoforte. Invece l’orecchio severo del mio primo mentore era in ascolto.
Dopo tanti anni posso dire di essere stato molto fortunato perché un po’ alla volta sono riuscito a liberarmi della paura delle critiche e i giudizi.
È inevitabile durante un concerto o una sessione di studio avere il timore che qualcuno possa giudicarci sia in bene che in male.
Molte volte non ci si rende conto che il pubblico è li per essere deliziato dalle nostre note ed essere intrattenuto.

Dimenticati che il suo scopo sia puntare il dito sul tuo errore!
Credo sia importante prendere questa paura e lanciarla verso un’unica direzione: il miglioramento.
TI DO UN CONSIGLIO: quando ti eserciti o suoni, impegnati al massimo e concentrati più che puoi per sbagliare il meno possibile e offrire a chi ti sta ascoltando la musica più bella che possa sentire in quel momento!
Cosa succede quando si suona davanti a un maestro?
Maestro di pianoforte: essere umano che sembra essere nato col solo scopo di dirti gli errori che stai facendo e farti sentire una c***a.
Scherzi a parte, non c’è scuola migliore per superare le paure che suonare davanti al proprio insegnante o qualche esperto (per esempio durante i concorsi).
Accettalo: il maestro deve dirti cosa non va e darti i consigli giusti per migliorare.
Un buon insegnante deve saper gratificare il proprio allievo ma allo stesso tempo deve lasciarlo andare a casa con le “critiche” giuste per motivarlo a migliorare.
Smettila quindi di fare la lagna e pensare frasi come “oddio non ho studiato abbastanza chissà cosa dirà il maestro…”. Piuttosto allarga i padiglioni auricolari e segnati ogni singolo commento e lavoraci su la settimana successiva.
Un maestro che ti dice sempre bravo
NON VUOLE CHE TU MIGLIORI!
Considera anche un passante che sente il suono del tuo pianoforte uscire dalla finestra, come a un pubblico inaspettato. Devi riuscire a regalargli buona musica e trasformare l’ansia negativa in qualcosa di utile per te e bello per gli altri.
Prenditi cura dei tuoi spettatori (veri, immaginari, attivi o passivi), suona sempre al massimo delle tue possibilità e con più impegno e devozione che puoi.
Resterai stupito da quanto in fretta migliorerai e quanto i complimenti schiacceranno le critiche che tutti temiamo!

Ci vuole un po’ di fantasia ma prima di iniziare a suonare concediti un minuto per meditare:
- Pensa a chi c’è in casa.
- Immagina tutti i tuoi vicini che conosci.
- Visualizza il tuo insegnante gentile e cordiale seduto vicino a te, pronto a guidarti.
- Crea o immagina che qualche passante si sia fermato fuori casa tua per ascoltarti.
- Ora vai da questi personaggi e invitali a entrare nella stanza dove hai il pianoforte e immaginali contenti e entusiasti di poterti ascoltare mentre ti eserciti.
- Sorridi: fallo sul serio… Un po’ di endorfine e serotonina ti faranno bene.
Comincia a suonare e studiare mantenendo questo pensiero positivo. Pensa di suonare per qualcuno e dai il meglio di te.