Il Mignolo Al Pianoforte: Il dito più "vizioso"
Oggi parliamo del mignolo al pianoforte, il fratellino minore a cui viene chiesto troppo spesso di competere con le altre dita decisamente più grandi e forti… almeno così ci sembrano di solito.
Voglio rispondere quindi a chi ha chiesto aiuto su come trattare questo piccoletto.
Il mignolo è un dito estremamente utile e versatile, che però ha bisogno di maggiori attenzioni perché è un po’ “ribelle” e ogni tanto decide di fare quello che vuole.
Quando suoniamo una parte qualsiasi al pianoforte, il mignolo non controllato tende a sfogarsi in due movimenti particolari:
Il mignolo “arricciato”
Il mignolo “volante” (chiamato anche ad antenna)
Il mignolo “arricciato” si verifica quando si chiude in se stesso completamente. La prima falange si estende e le altre due si chiudono formando una specie di quadrato che è perfettamente visibile lateralmente.
Il mignolo “volante” volante invece lo incontriamo quando vediamo il mignolo salire, estendersi al massimo mentre le altre dita lavorano duramente e si alza verso l’alto forse per captare qualche segnale di vita extraterrestre.
Ti do intanto la prova del perché questi due movimenti involontari sono estremamente dannosi per la tua tecnica pianistica:
- Prova ad arricciare il mignolo e tenere le altre dita curvate in aria. Senti quanta tensione c’è nella mano? Oppure prova ad arricciare il mignolo e tenere l’anulare rilassato, impossibile!
- Prova a tenere il mignolo esteso in aria e muovere le prime quattro dita liberamente. Senti che tensione si genera nella zona esterna della mano?
Ecco considera che il pianoforte è uno strumento che richiede una precisione assoluta nei movimenti, e se in un passaggio si verifica anche per solo un paio di secondi questa tensione è normale non riuscire ad eseguirlo in modo fluido quindi vediamo come risolverli.
Come risolvere i problemi del mignolo al pianoforte
La prima cosa da capire è che per gestire tutte queste piccole magagne abbiamo bisogno di una cosa che si chiama “consapevolezza corporea”.
Vuol dire che dobbiamo essere coscienti del modo in cui il nostro corpo si muove si comporta. Non tutti capiscono per esempio che dopo qualche anno l’insegnante di pianoforte ha un’attività principale da svolgere: guardare come si comporta il corpo dell’allievo e indicargli atteggiamenti di cui non si rende conto.
Per fare questo da soli servono due cose:
- Sapere che esiste un problema ricorrente: per esempio questi due del mignolo.
- Potersi guardare da fuori: quindi osservare le proprie mani in modo critico o guardarsi allo specchio o, meglio ancora, registrare un video lateralmente e guardarlo per notare questi movimenti.
Questi due movimenti del mignolo sono “involontari”, spesso appunto nemmeno ci accorgiamo che ci sono ma ora che lo sai dovrai verificare se anche tu ogni tanto arricci il mignolo o lo estendi e in quali situazioni.
Involontario però non vuol dire incontrollabile. In più involontario non vuol dire sempre “negativo”, bisogna imparare a distinguere caso per caso se dobbiamo agire o meno su questi movimenti.
È normale per esempio che il mignolo al pianoforte, quando rilassato, si muovi seguendo l’andatura delle altre dita. Infatti non dobbiamo bloccare il dito in una posizione fissa dalla quale non si può più muovere. Quello sarebbe altrettanto dannoso!
Un mignolo un pochino arricciato in alcuni momenti o un pochino esteso va bene se rispetta la fisiologia naturale della mano.
Bisogna stare attenti a non spostarsi versi gli estremi che sono appunto il mignolo completamente arricciato o esteso.
Vediamo singolarmente le due problematiche.
È un esercizio semplice, non servono spartiti. Te lo descrivo brevemente.
Risolvere il problema del mignolo “arricciato”
Il mignolo si “arriccia” normalmente quando c’è una tendenza ad “aggrapparsi” con le dita ai tasti, di graffiarli quando si cerca di suonarli. Se questo movimento è “interiorizzato” dal mignolo può succedere che questo si chiuda quando suonano altre dita.
Questo è un movimento involontario compensativo, cioè serve a compensare la mancanza di tecnica corretta o forza nelle altre dita.
Ricordati che la tastiera del pianoforte è in giù! Il dito deve fermare il proprio movimento orizzontale quando indica il centro della terra, quando è perfettamente perpendicolare al tasto.
Per prima cosa cerca di individuare il momento in cui avviene questa chiusura del mignolo al pianoforte. Capita per esempio quando si suonano frasi con le prime tre dita, spesso lo vedo durante le scale discendenti con la destra e ascendenti con la sinistra.
- Svolgi l'esercizio su tutte le scale maggiori e minori (melodiche, armoniche e naturali) rigorosamente in tutte le tonalità
- Suona terzine di ottavi ascendenti e discendenti partendo da ogni grado della scala
- Utilizza solamente il seconto, il terzo e il quarto dito per suonare queste terzine
- Usa sempre il metronomo, non eccedere con la velocità rimani tra gli 80bpm e i 95bpm per mantenere il controllo
- Arrivato alla fine della scala supera la tonica di un grado (in alto o in basso) e torna sulla tonica per concludere.
Questa serie di passaggi deve essere fatta più e più volte finché non si formerà una nuova abitudine. Questo vizio però può capitare in situazioni diverse, col tempo saranno sempre meno ma devi assicurarti di lavorare sulle singole parti ogni volta che noterai l’arricciamento.
Risolvere il problema del mignolo “arricciato”
Succede di solito quando usiamo molta forza, o meglio, molto sforzo con il terzo e quarto dito e il mignolo si alza. Altre volte l’ho visto alzarsi durante i trilli con il secondo e terzo dito.
Anche questo è un movimento involontario ma fortunatamente è più alla luce del sole, più facile da notare perché possiamo vedere dall’alto il mignolo esteso. Allo stesso modo una volta individuato dobbiamo agire volontariamente sul rilassamento del mignolo.
Rilassato non vuol dire mollo ma non attivo e/o non teso. Quando cammini e hai le mani rilassate hai le dita che rispettano la loro curvatura naturale, sono pronte a muoversi se necessario ed è quello lo stato da riportare sulla tastiera.
Vediamo due esercizi per il mignolo al pianoforte volante.
Questi due esercizi vanno fatti lentamente, e per lentamente intendo davvero lentamente. Farli a velocità è inutile, una perdita di tempo. Diventa una lumaca, sii una lumaca, un bradipo, una tartaruga, trascendi la natura umana per qualche minuto.
Esercizio #1 – Mani sul tavolo
- Svolgi l'esercizio su tutte le scale maggiori e minori (melodiche, armoniche e naturali) rigorosamente in tutte le tonalità
- Suona terzine di ottavi ascendenti e discendenti partendo da ogni grado della scala
- Utilizza solamente il seconto, il terzo e il quarto dito per suonare queste terzine
- Usa sempre il metronomo, non eccedere con la velocità rimani tra gli 80bpm e i 95bpm per mantenere il controllo
Esercizio #2 – Al piano:
- Svolgi l'esercizio su tutte le scale maggiori e minori (melodiche, armoniche e naturali) rigorosamente in tutte le tonalità
- Suona terzine di ottavi ascendenti e discendenti partendo da ogni grado della scala
- Utilizza solamente il seconto, il terzo e il quarto dito per suonare queste terzine
Credo di aver approfondito abbastanza questi concetti. Ora la differenza lo fa l’applicazione quindi sfrutta questi consigli.
Se hai domande, dubbi o vuoi condividere altri sistemi che usi per tenere sotto controllo il mignolo scrivilo nei commenti o tramite email a pinosegreto@pianosegreto.com.
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