Il Mignolo Al Pianoforte: Il dito più "vizioso"
Oggi parliamo della struttura della mano. Voglio prima farti un esempio più ampio.
Il nostro scheletro è costruito in un modo talmente efficace e intelligente che se allineato nel modo corretto, si sorregge da solo.
Infatti, se stai in piedi con la schiena dritta, il bacino in linea, gambe e braccia e testa allineate, riesci a sorreggere tutto il corpo senza fare fatica.
Nel momento in cui alteri la tua struttura ossea, per esempio inarcando troppo la schiena, o ingobbendoti, per non cadere è necessario che alcuni muscoli si mettano in attività per bilanciarti per esempio gli addominali, i muscoli delle gambe, del collo…
Se poi queste posture fanno parte della quotidianità, possono portare a dolori cronici o deformità strutturali.
Stessa cosa vale per le ossa della nostra mano.
Un arco della mano solido e ben sostenuto non è il risultato di sforzo muscolare. Al contrario, deriva semplicemente da un corretto allineamento delle ossa. Infatti, anche un bambino può riuscire senza fatica a costruire un buon arco della mano.
Il corretto allineamento della mano, come nel caso dello scheletro, è quello più naturale.
Prova a fare questo esperimento: sostieni il braccio e lascia la mano oscillare da una parte all’altra, liberamente, senza nessun tipo di tensione. Osserva come si dispone la tua mano.
Questo è esattamente il tipo di allineamento che vogliamo ottenere anche quando stiamo suonando.
Un tipo di movimento che non vedrai mai facendo questo esercizio con la mano libera è piegare le dita su loro stesse.
Infatti questo è un movimento che produce irrigidimento nel braccio e i muscoli che si irrigidiscono schiacciano i tendini collegati alle dita.
A lungo andare si possono creare delle infiammazioni e tendiniti molto fastidiose.
In più questa posizione è assolutamente incompatibile con la struttura dell’arcata che ti mostravo prima.
Il movimento di "presa" al pianoforte
C’è un movimento semplice semplice, che ti può aiutare a fissare la sensazione dell’arcata della mano immediatamente: la presa.
E’ il movimento che caratterizza l’essere umano, che lo differenzia dai primati e dagli altri animali che invece non possono opporre il pollice alle altre dita.
Prova sulla tastiera proprio a prendere i tasti: abbassali come se volessi tirarli verso di te (occhio sempre che il polso non si irrigidisca).
Fissa bene questa sensazione di presa e pensaci ogni volta che hai bisogno di riequilibrare la struttura della mano. Poi sinceramente, l’idea di “prendere le note” spesso è anche d’aiuto dal punto di vista espressivo e non solo tecnico, la trovo molto poetica.