Il “Voice Leading” – Come collegare gli accordi al pianoforte

Cos'è il "voice leading"?

Vediamo cos’ il “voice leading” e come applicarlo per collegare gli accordi al pianoforte, armonizzare una melodia e scrivere accompagnamenti interessanti.
“Voice leading” significa collegamento delle voci ed è una tecnica specifica per suonare gli accordi in modo fluido e melodico.

Prendiamo ad esempio la celeberrima progressione armonica I VI II V:

Progressione armonica I VI II V senza voice leading

Se dovessimo suonare questi accordi semplicemente in posizione fondamentale, quindi il primissimo metodo che imparano tutti i pianisti, come senti c’è un salto continuo da una parte all’altra in un range di quasi due ottave.

Il nostro orecchio è fatto per percepire le note più alte ad un volume più alto perciò se al canto, cioè come ultima nota di ogni accordo, abbiamo salti continui, sentiamo una melodia poco cantabile e piacevole. 

Guarda lo spartito seguente e prova a suonare le varie versioni della stessa progressione armonica con la tecnica del voicing leading. Vedi come diventa più piacevole?

Ogni pianista deve essere in grado di suonare in questo modo se vuole per esempio accompagnare come si deve con gli accordi.

Voice leading e canto corale

La tecnica del voice leading deriva dal canto corale, in particolare dal modo in cui vengono distribuite le voci di ogni elemento del coro.

Una progressione di accordi, l’armonia di un brano, deve essere vista su due dimensioni: la dimensione verticale e la dimensione orizzontale.

L'immagine mostra le due dimensioni dell'armonia, verticale e orizzontale. Il collegamento migliore delle voci avviene sfruttando il voice leading.

La dimensione verticale considera la sovrapposizione delle note che compongono ogni singolo accordo.

La dimensione orizzontale considera invece la melodia che ogni “voce” dell’accordo forma.

Per questo se consideriamo un accordo formato da 4 note è importante considerare sia ogni accordo nel suo insieme che ogni singola voce, come se avessimo 4 cantanti a cui distribuire una nota a testa dei nostri accordi.

Se dovessimo assegnare ad ogni membro del coro una voce come quelle viste nel primo esempio, si ritroverebbero a cantare linee piene di salti scomodi, poco piacevoli e prive di senso all’ascolto. 

Le tre regole principali del voice leading al pianoforte

Le regole per il voice leading derivano dalla musica classica. Sono molte e abbastanza “rigide”, serve qualche minuto di ragionamento in più per creare una progressione armonica che possiamo definire corretta. Nel jazz e nella musica pop o moderna c’è più margine di libertà anche se i principi fondamentali sono gli stessi.

Nel prossimo video vedremo come armonizzare una melodia con le regole più complesse, in questa lezione invece ci concentriamo sul versante più libero della musica moderna.

Regola #1

Ogni voce dovrebbe preferibilmente spostarsi al massimo di un semitono o un tono.

Per ogni cantante uno spostamento piccolo come un tono o semitono è decisamente più facile e comodo. Lo stesso vale per il pianoforte. Certo dobbiamo suonare tutte le voci con una mano ma lo spostamento risulta più piccolo rispetto a saltare da una parte all’altra.

Vediamo come farlo al pianoforte in pratica.

Regola #2

Per eseguire un voice leading, mantieni ferme le note in comune tra gli accordi e muovi solo quelle non in comune.

Se dobbiamo quindi suonare un Do maggiore seguito da un Mi maggiore basta vedere le note che compongono i due accordi (Do, Mi, Sol e Mi, Sol, Si), tenere ferme le note in comune (Mi e Sol) e muovere solo la nota diversa (Do – Si). (Vedi pdf sotto)

Regola #3

Per suonare un voice leading al pianoforte cerca di non ripetere lo stesso rivolto per due volte di seguito.

Cosa fare se tra due accordi non ci sono note in comune?

  1. Se due accordi sono formati da note diverse, allora possiamo scegliere di muoverci parallelamente o cambiare rivolto per “ricominciare” la melodia al canto da un punto diverso.
  2. Se tra le opzioni c’è la possibilità di far muovere la voce al canto di un tono o semitono scegliamo quella soluzione per mantenere almeno la melodia alla voce superiore.

Il voice leading nel jazz e la musica moderna

Come ti ho accennato nella musica jazz e moderna non ci sono troppe regole da seguire assolutamente per il “voice leading”.

Basta pensare che nella musica classica non possiamo avere quinte parallele, ottave parallele o intervalli di tritono; nel jazz siamo pieni di tutto ciò… Sempre fuori dal coro!

Sigle per il “voice leading”

Potresti imbatterti in spartiti di musica contemporanea, jazz o pop con sigle che, in un certo senso, esplicitano la necessità del “voice leading”.

Si tratta degli “slash chord”, le sigle indicate con l’accordo principale, una barra e la nota che va al basso.

C/E indica per esempio un accordo di Do maggiore con Mi al basso, dunque un primo rivolto.

D-/A invece indica un accordo di Re minore con La al basso, dunque secondo rivolto.

Lo scopo di questi accordi è di obbligare il musicista a suonare determinate note al basso a prescindere dalla posizione che utilizzi in alto. Indicano però di per sé uno specifico rivolto da utilizzare.

In questi casi è importante partire da questi accordi più espliciti e scegliere di suonare gli accordi precedenti e successivi in base a questi.

Ecco una progressione di esempio scritta tutta con slash chord: I IV II V.

Come studiare la tecnica del voice leading

Essendo questo video dedicato ai pianisti jazz, pop o moderni, diciamocelo… Non abbiamo tempo per prendere carta e penna e seguire ogni canone dell’armonia classica, se lo avessimo fatto non sarebbe mai stata composta “So What” così come la conosciamo… Troppi intervalli paralleli.

Perciò è importante fissare i concetti visti in questa lezione, ma da bravi praticoni dobbiamo assolutamente conoscere gli accordi (triadi o quadriadi) come le nostre tasche.

Non c’è tempo di fermarci e vedere quali sono le note in comune, qual è il rivolto più comodo e immediato eccetera.

Per questo dobbiamo avere una visualizzazione perfetta degli accordi e per ottenerla ti consiglio il mio videocorso sugli accordi, c’è n’è uno per le triadi e uno per le quadriadi (accordi di settima). Sono i miei best seller e i pianisti che li hanno seguiti li hanno apprezzati davvero moltissimo.

Una volta diventato velocissimo a leggere la sigla e avere subito sotto mano qualsiasi posizione di ogni tipo di accordo in tutte le tonalità, allora puoi esercitarti direttamente sui pezzi.

Prendi standard jazz o brano pop e comincia a suonare la successione di accordi senza tempo, assicurandoti di collegarli il meglio possibile.

Solo come esercizio puoi decidere, per esplorare più possibilità, di:

  • Iniziare con il primo accordo in posizione fondamentale, primo, secondo o terzo rivolto
  • Scegliere voicing particolari come posizioni a parti strette, late, drop ecc
  • Scegliere di continuare a salire, scendere o rimanere in zona con la melodia al canto

Continuando a provare in tutte le salse, su brani diversi nel giro di poco tempo diventerà immediato per te scegliere l’accordo giusto durante il tuo accompagnamento.

Ricordati che le regole vanno seguite ma anche ignorate quando giustificate da un bel risultato per il nostro orecchio.

Nel video ti mostro qualche esempio sul ritornello di “Vita Spericolata” del mitico Vasco.

Dai un'occhiata ai due corsi sugli accordi per principianti al pianoforte

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