Presentazione Del Pezzo E Cenni Storici

In questo videocorso, voglio affrontare con te un pezzo famosissimo, un grande classico del repertorio pianistico, che tutti i pianisti devono suonare almeno una volta. Ormai è un must!

Famosissimo e conosciutissimo, sì, ma dietro il suo fascino si celano molti misteri.
Intanto, è forse il pezzo pianistico più conosciuto di Beethoven. Ti sembrerà assurdo, ma c’è una possibilità che questo pezzo non sia stato composto da lui, o almeno non esattamente così.

Il problema sta nel fatto che il manoscritto è andato perduto e la prima pubblicazione del pezzo risale a 40 anni dopo la morte di Beethoven, a cura di un certo Ludwig Nohl, lo scopritore del pezzo, che a detta di alcuni lo avrebbe proprio ricostruito a partire da una semplice traccia del grande maestro.

E poi chi è questa Elise?
Qualcuno dice che Nohl abbia anche sbagliato a trascrivere la dedica, che in realtà sarebbe stata destinata a Thérese Malfatti, oppure ad una cantante di nome Elisabeth che Beethoven nemmeno conosceva di persona. Sono secoli che ci facciamo queste domande e probabilmente non avranno mai una risposta certa.

Per quanto fascino possa sprigionare con i suo misteri, il suo tema ossessivo, la sua espressività, Per Elisa resta pur sempre una bagatella, ovvero un breve pezzo che non ha grandi ambizioni, dalla struttura semplice.
Infatti si tratta di un semplice rondò, in cui abbiamo tre sezioni A, B, C, che si presentano nella sequenza ABACA.
Per qualche strano motivo, forse per una semplice questione tecnica, le parti B e C non si conoscono tanto quanto la sezione A, chi studia Per Elisa a volte si limita tristemente alla parte A, che è la più semplice e immediata.

Nel complesso, non è un pezzo complesso, le maggiori difficoltà sono la gestione della sonorità nel pp, qualche passaggio veloce di dita e delle note ribattute abbastanza velocemente nel basso.
Forse, la vera difficoltà sta nel rendere interessante un pezzo che sta da sempre nelle orecchie di tutti, senza cadere nel banale e canzonarlo, come sempre nei pezzi ben conosciuti e idealizzati dal pubblico.

Una cosa che fa riflettere proprio a proposito di questo è che se vai su Youtube o su Spotify a cercare registrazioni di Per Elisa, farai davvero fatica a trovare più di due o tre pianisti di chiara fama che si sono cimentati in questo pezzo.

E se ti vai a vedere un video della Lisitsa che lo esegue come bis in concerto, probabilmente ti stupirai nel sentire una risata compiaciuta da parte del pubblico non appena riconosce il pezzo dalle prime note, quasi fosse uno scherzo, una buffonata. Io sono rimasta sconcertata da quella risata!

Dopo questa breve prefazione, siamo pronti per cominciare con l’analisi!

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