Mani Piccole? Domina passaggi difficili al pianoforte con tecniche, strategie e trucchi

Oggi voglio aiutare chi come me non ha la mano grandissima e spesso si trova in difficoltà ad affrontare passaggi con accordi ed intervalli ampi. Se sei un pianista con le mani piccole, ascolta bene perché ti condivido qualche suggerimento e trucchetto per risolvere o quantomeno attenuare le problematiche.

Gli impedimenti delle mani piccole al pianoforte

1. Attenzione ai muscoli opponenti

Molto spesso, se non riesci a suonare un intervallo che potenzialmente sarebbe alla portata della dimensione delle tue mani, è perché c’è tensione da qualche parte nella tua mano o nel tuo braccio.
Soprattutto, presta attenzione ai due muscoli opponenti, responsabili del movimento che porta il mignolo verso il pollice e viceversa.
Quando suoniamo un intervallo ampio, mignolo e pollice ovviamente dovrebbero stare il più lontano possibile, ma succede che cercando di tenderli, irrigidiamo i muscoli opponenti, cosa assolutamente controproducente come puoi immaginare, perché questa tensione a tutti gli effetti “rimpicciolisce la mano”.

Finché estendi le due dita, con l’altra mano tocca gli opponenti con due dita: dovresti sentirli allungati, ma elastici e non rigidi.

2. Lascia andare ciò che non serve

L’eccesso di zelo e l’ansia ci fanno appendere ai tasti e fissare delle posizioni anche scomode che ci impediscono di prendere intervalli che in altri contesti potremmo suonare tranquillamente.
E’ il caso degli arpeggi per esempio: assicurati di mollare ogni tasto dopo averlo suonato e di proiettare la tua mano verso ciò che arriva dopo. 

Fondamentale in questi casi è l’uso della rotazione. Per saperne di più, non perderti questo video

3. Suona sul limite esterno dei tasti

In che punto del tasto ti stai sforzando di suonare? Prova a suonare il tasto all’estremità piuttosto che al centro e guadagnerai sicuramente qualche millimetro.
In questo modo, puoi estendere completamente la mano, appiattendola, cosa che non potresti fare prendendo l’intervallo dall’alto, perché ti ritroveresti a premere involontariamente anche altri tasti in mezzo.

Cosa fare se sei un pianista con le mani piccole

1. Fai stretching

Non sottovalutare mai l’efficacia dello stretching per i muscoli della mano!

Se hai la mano piccola, assicurati di svolgere una piccola routine di allungamenti per le dita quotidianamente e vedrai che differenza sia nell’immediato, ma anche nel lungo periodo.
Chi pratica stretching per il corpo sa quali sono i benefici che apporta al benessere di muscoli e articolazioni; lo stesso vale per la mano.
La cosa positiva è che puoi fare esercizi al pianoforte, ma anche altrove, lontano dallo strumento. Assicurati però di non essere teso finché gli svolgi.

Se vuoi approfondire questo argomento, nel videocorso di tecnica che abbiamo fatto insieme io e Giuseppe, troverai anche una sezione dedicata allo stretching con i relativi esercizi. Trovi il link in descrizione.

2. Sfrutta il pedale

Il pedale è un grande alleato di noi pianisti, soprattutto di noi pianisti con le manine, perché ci permette di legare dove non è possibile farlo con le dita.

Però, però, mi raccomando, non abusarne. Il pedale può essere il tuo più grande amico, come rovinarti tutta l’esecuzione se ti ci affidi completamente.
Usalo per legare solo dove effettivamente non puoi farlo con le dita e tendi sempre l’orecchio alle armonie, che devono sempre essere pulite e ben distinte fra loro.

Alcuni trucchetti per i pianisti con le mani piccole

Se la tua tecnica è già a posto e non puoi affidarti al pedale, non ti preoccupare perché ci sono degli stratagemmi che puoi usare, senza vergognartene. Li vediamo subito.

 

  1. Arpeggia: se hai un accordo o un bicordo, arpeggiare le due o tre note, quindi suonarle una dopo l’altra, molto rapidamente, è una soluzione tradizionalmente accettata. Anzi, molti autori già in partitura suggeriscono di suonare arpeggiato, mettendo una serpentina a lato dell’accordo o bicordo (Am Camin) oppure trovando altre soluzioni grafiche (Traumerei) per intendere questa esecuzione.
  2. Spezza: se l’arpeggiato risulta fuori stile (difficile) o fuori contesto per il carattere del pezzo (più probabile), puoi spezzare l’accordo in due blocchi, magari affidandone parte anche all’altra mano (Liszt?)
  3. Usa i rivolti: questa e la prossima soluzione saranno da applicare solo nel caso in cui le altre non si applichino bene. Può succedere che arpeggiare dei bicordi risulti proprio brutto in alcuni passaggi e rovini l’atmosfera. Come in questo caso (Dichterliebe). Allora sai cosa facciamo? Invertiamo l’intervallo: al posto di una decima che io non riuscirò mai a prendere, risolvo con una semplicissima terza.
    Chiaro che l’effetto sarà diverso per le orecchie più acute, il basso cambia e potrebbe sentirsi. 
    Te lo dovrei dire un po’ più sottovoce probabilmente, perché ci sono musicisti che non tradirebbero mai la partitura in questo modo, però FATALITA’ questi musicisti hanno tutti delle mani enormi.
  4. Togli: ultima spiaggia. Elimina i suoni che proprio non riesci a prendere. Da applicare con cautela e solo nei casi in cui non si intervenga troppo sul risultato finale del passaggio.
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