Improvvisare al pianoforte utilizzando i lick del jazz è come parlare con qualcuno utilizzando citazioni e aforismi. Te lo immagini?
Ciao Giuseppe! Come stai oggi?
“Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”
E a lavoro come è andata?
“Eh…Chi non lavora non fa l’amore!”
La musica jazz è un linguaggio e va utilizzato per esprimersi in modo autentico. Anche il jazz ha i suoi “scrittori”, personaggi famosi che hanno suonato lick importanti.
È sicuramente bello citare un musicista famoso come Miles Davis durante un proprio assolo ma deve essere appunto questo, una citazione.
Cominciare a sparare lick jazz imparati a memoria uno dopo l’altro è una dimostrazione che hai studiato e memorizzato qualcosa ma non vuol dire che tu abbia davvero capito:
Non credo ti metteresti a parlare in una lingua straniera con frasi a caso per quanto giuste possano essere. “We all live in a yellow submarine…”
Molto spesso quindi si usano i lick quando non si sa davvero improvvisare su un brano.
In più a volte si cita anche se stessi suonando sempre i soliti lick e pattern che abbiamo imparato.
Per non parlare di chi suona per intero un assolo trascritto di qualcun’altro…
Certo è importantissimo studiare i lick dei grandi, trascrivere assoli e impararne molti ma è inutile se lo facciamo senza ragionare bene e assimilare tutto quello che c’è dietro ciò che hanno suonato i big del jazz.
Non è facile, è un impiego bello grosso sia di tempo che energie ma sono convinto lo studio efficace dei lick sia una parte importante della pratica di un pianista.
Il jazz è come una conversazione, immagina quindi come sarebbe se leggessi un copione ogni volta che parli con qualcuno. Non ha senso nemmeno pensarci, non lo fa nessuno.
Vediamo quindi cosa bisogna fare per diventare col tempo sempre più autentici e sfruttare al massimo lo studio dei lick jazz al pianoforte.
Si dice che Charlie Parker abbia detto qualcosa tipo “impara la teoria e poi dimenticala”… Oppure “impara tutte le progressioni armoniche poi dimenticale…”
Beh vediamo come applicare questo concetto allo studio dei lick prima di dimenticarli.
Estrapolare un lick da un solo vuol dire toglierlo dal suo contesto quindi viene già indebolito ma come musicisti abbiamo bisogno di acquisire abilità e consapevolezza sulla grammatica, la sintassi, i modi di dire, la pronuncia e chi più ne ha più ne metta.
Ascolta quindi a ripetizione un assolo che ti piace e quando hai trovato il lick che vorresti padroneggiare ascoltalo in loop.
Ti consiglio di estrapolare la porzione di audio (magari da un paio di battute prima fino a dopo) e con un software di editing audio creare un file con il lick ripetuto per qualche minuto.
Puoi utilizzare software gratuiti come Audacity o Reaper, trovi molti tutorial.
Fanne anche una versione con il lick rallentato se è molto veloce.
Ascolta poi l’audio con il lick ripetuto cento volte. No aspetta anche mille. Un lick di 5 secondi per ascoltarlo 1000 volte ci metti un’ora e mezza circa quindi non è un’eternità…
Devi letteralmente sognartelo, poterlo sentire in testa nota per nota.
Ricordati che avendo lo strumento esterno è facile fare dei movimenti giusti per suonare una parte ma non basta per dire di averla assimilata.
Il lick deve risuonare nella testa e non c’è esercizio migliore per memorizzarlo di cantarlo ad alta voce. Nessuno è esonerato dal canto, nemmeno i batteristi. Pensa che il primo esame di improvvisazione jazz che ho fatto in conservatorio è stato fatto per il 90% cantato, nessuno escluso.
Non serve essere Michael Bubblé, sforzati però di cantare ogni singola nota nel modo più intonato possibile.
Ogni frase è composta da semifrasi più o meno lunghe. Di norma un lick può durare una o più battute, non si tratta di frasi infinite. Ma è comunque meglio dividerlo in parti facilmente riconoscibili e memorizzabili.
Questo passaggio è fondamentale per svolgere il punto 4.
Per fare tuo il lick hai bisogno di sapere “cosa dice”. Quindi devi analizzarne il contesto armonico, ritmico e melodico.
Conoscendo questi punti sarà più facile l’esercizio successivo.
È arrivato il momento di suonare il lick. Comincia suonandolo nella tonalità originale da solo lentamente. Fai attenzione alla diteggiatura e cerca di pensare agli elementi dell’analisi fatta nel punto 4.
Il secondo passaggio pratico consiste nel suonarlo insieme alla registrazione, cerca di cogliere tutte le sfumature, gli accenti e il suono dell’esecutore.
Non limitarti a “suonare note giuste”, ogni musicista ha il suo modo di interpretare le note e il loro ritmo. Anche se suoni il pianoforte puoi cercare di imitare quel suono per quanto possibile.
studiarlo in tutte le tonalità. Non cercare di trasporre passivamente il lick, usa l’analisi per ricrearlo da zero! In questo modo lo memorizzerai meglio.
Ora cerchiamo di aumentare la consapevolezza e l’interiorizzazione del lick.
Suonalo mantenendo l’esatto ordine delle note ma cambiane il ritmo, cerca di creare lick alternativi partendo da quella combinazione di note.
Puoi passare il pomeriggio a suonare lo stesso lick con ritmi diversi, ecco alcune variazioni:
Questi sono alcuni esempi che ti portano a modificare il lick a livello ritmico.
Se hai svolto il punto 2-3 hai diviso il lick in vari elementi che puoi utilizzare insieme o singolarmente in contesti differenti.
Prova adesso a suonare un improvvisazione sullo stesso giro di accordi e suona quello che vuoi cercando di inserire gli elementi del lick a tuo piacimento.
In questo modo riesci a slegare il lick dal contesto, rendendolo personale e irriconoscibile. Stai letteralmente assimilando il significato del lick e lo stai utilizzando per comunicare.
“Oggi è una bella giornata” è il lick che hai trascritto.
“Quanto è bello camminare scalzi sulla sabbia” – “bello” è un elemento del lick che hai utilizzato per esprimere qualcosa di diverso.
Le possibilità qui sono infinite, è un gioco divertente che puoi fare per ore senza ripeterti quindi vai così!
L’improvvisazione è composizione estemporanea. Mentre improvvisi usando le idee principali del lick verranno fuori alcune cose che dirai “che figata!”.
Ecco a questo punto devi prendere carta e penna e scrivere le tue idee fighe, cercare di memorizzarle e personalizzarle.
Questo ti aiuterà a migliorare nell’improvvisazione e aumentare le cartucce che hai a disposizione durante gli assoli.
In più collezioni idee che in futuro potresti utilizzare per scrivere pezzi tuoi. Quindi scrivi tutto ciò che ti dà soddisfazione dopo che l’hai improvvisata.
Ricordati di ripassare ogni tanto i lick che studi, passare una settimana su un lick e poi gettarlo nel dimenticatoio è una perdita di tempo.
Pensa alla curva dell’apprendimento, quando impari qualcosa il tempo che serve per dimenticarla è all’inizio brevissimo e mano a mano che ripassi sempre più lungo quindi:
In linea di massima dovrebbe funzionare anche se non siamo fatti con lo stampino.
“Ma come Giuseppe non dovevamo dimenticare la teoria dopo averla imparata?”
Pianista Attento
Certo è proprio così! L’obiettivo infatti non è quello di imparare il lick, memorizzare come un computer la sequenza di note e tecniche apprese per utilizzarle pari pari come una macchinetta sul palco.
Lo scopo era di familiarizzare con il linguaggio e farlo proprio. Nella stanzetta possiamo fare quello che vogliamo, studiare nel modo più approfondito e minuzioso qualcosa.
Quando però saremo sul palco uscirà fuori solo ciò che ci appartiene sul serio quindi tutto quello che è rimasto quando abbiamo “dimenticato” quello che abbiamo studiato.
I lick che troverai in questo corso sono mie selezioni, lick che mi piacciono particolarmente o trovo istruttivi per un motivo o l’altro.
Ovviamente con questa guida puoi farlo da te e scegliere i lick che ti piacciono di più, che siano di un chitarrista trash metal o un oboista abruzzese.
Il jazz è bello proprio perché è “bastardo”, contaminato da qualsiasi altra forma o stile musicale quindi non aver paura di osare.