Oggi parliamo del trillo al pianoforte e di come studiarlo ed eseguirlo al meglio.
Come ti dico in questo video in cui parlo degli abbellimenti in generale il trillo è un’alternanza di due suoni, che però non dobbiamo pensare come uno scontro isterico, ma come una collaborazione di due note per creare qualcosa di fremente, festoso o cantabile, a seconda dei contesti.
Innanzi tutto cominciamo dalla base: la scelta della diteggiatura.
Ci sono molte diteggiature diverse che puoi adottare a seconda dei casi che ti si presentano.
Le più optate, perché effettivamente più comode, sono l’alternanza di 1-3 e 1-3-2-3.
Però comunque ci saranno sempre casi in cui queste diteggiature non sono applicabili, magari perché parte della mano è impegnata in altro, per esempio in questo passaggio tratto da una Rapsodia Ungherese di Liszt.
Come vedi, il pollice dovrà occuparsi del tema e il trillo su LA-SI dovrà per forza essere suonato con 2-3.
Stessa cosa nel secondo tempo della Sonata op.111 di Beethoven: un lungo trillo centrale contornato da parti tematiche e poi addirittura tre trilli diversi da suonare contemporaneamente.
Se lavoriamo di dita, possiamo controllare la dinamica del trillo esclusivamente affondando più o meno velocemente i tasti, mentre, se lavoriamo di braccio, a seconda del peso che decidiamo di applicare, potremo ottenere dinamiche diverse.
Puoi usare solo il peso della mano, mano e avambraccio oppure tutto quanto il braccio e, ovviamente, usare tutte queste tecniche per fare crescendo o diminuendo dove necessario.
Infatti, un trillo piatto non ha alcun significato. A cosa serve concettualmente un trillo? A rendere viva una nota lunga che sul pianoforte, una volta emessa non può essere modificata. Su uno strumento ad arco o a fiato, il musicista può intervenire premendo più forte sulla corda o immettendo più aria e fare un bel crescendo su una nota lunga. Sul pianoforte, invece, non si può fare.
Quindi alternando due note, si ricerca questo effetto!
Un ultimo aspetto da considerare è la velocità di questa alternanza. Vuoi un trillo brillante di riempimento? Le due note si susseguiranno molto velocemente. Vuoi invece un trillo al pianoforte dal carattere più melodico e cantabile? Puoi cominciare ad una velocità ridotta e aumentare gradualmente, scegliendo poi il giusto cambiamento dinamico da abbinare.