Se vuoi che un brano suoni davvero jazz non puoi accontentarti delle sole note che compongono la triade, la quadriade quindi l’aggiunta della settima è il minimo sindacale.
Per aumentare le sonorità però possiamo aggiungere le estensioni, chiamate anche tensioni che modificano ulteriormente il colore dell’accordo.
Sono indispensabili, fanno ormai parte del linguaggio jazz e prendono il nome dall’intervallo che formano con la fondamentale dell’accordo.
Parlo della nona (9), l’undicesima (11) e la tredicesima (13).
Queste non sono altro che la seconda (2), la quarta (4) e la sesta (6) un’ottava sopra la fondamentale dell’accordo.
Queste estensioni però non sono sempre scritte negli spartiti degli standard e anche se c’è molta libertà nell’uso di questi colori è importante capire bene quando e quali possono essere utilizzate quando non esplicitamente scritte nella sigla dell’accordo.
Quando invece troviamo un accordo con un bemolle o un diesis prima delle estensioni parliamo di alterazioni. Sarà facile trovare la nota in questione. Per esempio la nona di Do è Re, la nona bemolle è Reb e la nona diesis Re#. Quindi fai attenzione a non fare l’errore da principianti di suonare una posizione che conosci sperando di imbroccare l’estensione e/o l’alterazione corretta.
Vediamo alcune regole che possiamo considerare:
Nelle prossima lezioni vedremo per ogni grado della tonalità quali estensioni e alterazioni è meglio utilizzare per rispettare la tonalità del brano.