È qualcosa che ogni pianista jazz o aspirante pianista jazz dovrebbe conoscere. La musica jazz, o meglio ancora, la musica come la conosciamo oggi non esisterebbe senza il blues. Sarebbe come il cubismo senza Picasso per intenderci.
È importante capire che il blues non è solo un genere musicale ma una vera e propria forma musicale precisa, distinguibile da qualsiasi altra, con sonorità e caratteristiche uniche che si sono poi sviluppate ed evolute nel tempo.
Non basta che in un brano ci sia la parola blues o abbia sonorità blues perché si possa dire “questo è un blues”.
Quando abbiamo un brano dove sentiamo sonorità blues grazie all’uso della scala blues allora parliamo di un pezzo “bluesy” dove “bluesy” è un aggettivo.
Se invece diciamo che un pezzo è un blues intendiamo un brano che abbia almeno una delle forme standard riconosciute come blues:
Studiando questo genere musicale affronterai qualcosa che ogni musicista afroamericano ha approfondito prima di addentrarsi nel jazz che è stata una conseguenza diretta del blues che ha origini più antiche.
Imparerai le basi dell’improvvisazione e abituerai il tuo orecchio alle dissonanze che hanno fatto la storia.
Devi sapere che senza il blues non esisterebbe la musica moderna. Il blues si è evoluto dando vita a generi musicali sempre più vicini a quelli che conosciamo oggi: il jazz, il rhythm u0026amp; blues, il rock u0026amp; roll, la musica beat, il pop, il rock ecc.
Se sei curioso di approfondire come i generi musicali si siano intrecciati tra di loro dando vita al mondo musicale di oggi allora visita questo sito: https://musicmap.info/
È un albero genealogico virtuale che puoi navigare in lungo e in largo per scoprire come si è sviluppata la musica.