Cosa sono le scale modali?

A qualsiasi scala musicale può essere applicato il concetto di modo: in generale in una scala qualsiasi si possono “estrarre” tanti modi quante sono le note della scala, ad esempio per le scale diatoniche, costituite da sette note, si possono contare 7 modi distinti.

Le scale modali sono state utilizzate molto nel jazz e più in particolare nella corrente definita, appunto, jazz modale. 

Trovare una scala modale è semplice: presa una scala “tradizionale” (maggiore, minore melodica, minore armonica), si costruisce una nuova scala per ogni nota della scala considerata. In questo modo, da ogni scala “tradizionale” si ottengono sette modi con sette differenti sequenze di intervalli per ognuno. Ovviamente, le scale costruite sul primo grado di ognuna delle scale tradizionali coincidono con le scale tradizionali.

 

Ma se le note delle scale modali sono identiche a quella generatrice perché le consideriamo scale diverse?

Perché la struttura intervallare, la sequenza interna di intervalli, cambia per ogni scala modale e di conseguenza anche la sonorità finale della scala. Inoltre cambierà la prima nota ovviamente quindi tutte le altre avranno una relazione con la prima diversa.

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