Accordi ribattuti al pianoforte – Come studiarli

Nel video di oggi ti suggerisco un esercizio per lavorare i passaggi di accordi ripetuti.

Se hai già studiato dei pezzi con un accompagnamento regolare di accordi ribattuti a lungo, probabilmente avrai notato che è più difficile di quel che sembra riuscire a suonare ogni nota insieme alle altre, timbrandole tutte allo stesso modo e mantenendo una certa regolarità ritmica.

Vediamo allora insieme come studiare questo tipo di passaggi, usando come esempio il famosissimo Preludio no.4 di Chopin.

 

Qui gli accordi hanno un ruolo fondamentale: costruiscono le armonie che piano piano si disgregano e si trasformano, in una lunga e inesorabile discesa. Ogni nota è importantissima perché anche cambiandone solo una, l’atmosfera muta completamente. In più c’è da mantenere un clima di tensione che va creato con la giusta preparazione tecnica.

Negli accordi ribattuti lavora un dito per volta

Il grandissimo pianista e didatta Alfred Cortot, nella sua edizione dei Preludi di Chopin, scrive una bellissima prefazione sia interpretativa sia tecnica in cui afferma che contrariamente a quanto uno si possa immaginare, sarà il lavoro individuale di ciascuna parte che costituisce l’accordo ad essere veramente efficace per l’insieme delle tre note e il controllo del suono.

Quindi, da evitare è la ripetizione ossessiva dei vari accordi, mentre ci suggerisce di poggiare le dita sui tasti che servono, senza spingere, senza sforzare, e lavorare un dito per volta.

Nel primo accordo di MI minore, prepariamo la mano con la diteggiatura che preferiamo, sia questa 5-3-1, o 4-2-1. Abbassiamo due tasti silenziosamente e teniamoli giù, ma applicando il minimo di pressione necessaria, senza spingere e senza creare tensione.
Cominciamo tenendo SOL e SI muti, e suoniamo il MI con il pollice, al ritmo degli ottavi scritti per tutta la battuta.

L’obiettivo è articolare il minimo possibile la nota ribattuta, mantenendo sempre il contatto con il tasto e sentendone la risalita sotto il dito.
Alterniamo le note mute e quelle attive: ora saranno SOL e MI a rimanere giù e articoleremo il SI, sempre con gli stessi criteri di prima.
Infine, sarà la volta della nota grave ad essere suonata.

Procedi con questo esercizio per tutti gli accordi e le posizioni che trovi nel preludio. Lo so, si tratta di un lavoro molto lungo e anche faticoso perché dovrai controllare sempre attivamente lo stato del tuo polso e di tutte le articolazioni e essere sempre concentrato sul contatto del tasto. Però ti assicuro che è un lavoro che ripaga tutta la fatica con gli interessi!

La sensazione che ho io quando lavoro in questo modo è la stessa di quando cammino il giorno dopo aver fatto palestra o una lunga corsa. E’ come se sentissi il mio corpo molto più pesante, ma nel senso di stabilità e affidabilità e con maggiore controllo di ogni muscolo. 

Se sei interessato a studiare questo pezzo con me per intero, in descrizione trovi il link al videocorso dedicato a questo e altri tre grandi classici del repertorio pianistico, in cui ti seguo passo passo a livello tecnico e interpretativo nello studio.

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