Un gioiellino classico del nostro Mozart
Il primo tempo della Sonata K545 è famosissimo, con i suoi temi semplici, puliti ed eleganti.
Semplicità, pulizia ed eleganza infatti sono parole che si adattano perfettamente al Classicismo in musica.
Siamo a Vienna nel 1788 quando Mozart compone la sonata, in pieno periodo classico e negli anni d’oro per la forma sonata. L’autore, molto prevedibilmente, sceglie proprio questa struttura formale per il primo tempo, com’era d’altronde tipico anche per sinfonie, quartetti ecc.
Abbiamo quindi l’esposizione di due temi, la loro rielaborazione nello sviluppo e, infine, la ripresa del materiale iniziale (guarda il video dedicato alla forma sonata),
Nonostante qualche piccola eccezione alle regole strutturali – come succede in realtà in gran parte dei pezzi – questo primo tempo è uno degli modelli più utilizzati per esemplificare la forma sonata.

Le finalità della Sonata
Mozart era già adulto quando scrisse questa sonata, infatti è la sedicesima delle diciotto composte per pianoforte. Tuttavia, non fu pubblicata subito, né negli anni immediatamente successivi. Si aspettò il 1805, quasi quindici anni dopo la morte dell’autore per realizzarne la prima edizione, probabilmente perché questa sonata non era stata pensata per essere pubblicata.
Il dedicatario dell’opera ci è sconosciuto, ma è evidente lo scopo didattico con cui è stata scritta.
Mozart l’ha ribattezzata “Piccola sonata per dilettanti” e infatti presenta le difficoltà tecniche che un principiante dovrà affrontare nel corso dei suoi primi anni di studio. L’autore vuole fare lavorare lo studente sugli aspetti tecnici dello strumento, però facendolo con gran stile, senza dover stancarsi con esercizi di tecnica dedicati.
Anche se dedicata ad un dilettante, questa sonata comunque non va sottovalutata: oltre alle scale, agli arpeggi e alle note veloci, sarà importantissimo curare il tocco delicato e pulito, ma allo stesso tempo cantabile ed espressivo.
Secondo e terzo tempo della Sonata
Concluso il primo movimento della sonata, si apre un Andante, tempo tipicamente lento per un secondo movimento, che ci farà lavorare con cura l’articolazione delle frasi e in particolare il legato.
La mano destra sarà sempre presente e molto cantabile, mentre la sinistra, delicatissima, accompagnerà la melodia con un basso albertino, assecondandola in tutte le sue esigenze stilistiche e dinamiche.
L’ultimo movimento della sonata torna ad essere veloce e spigliato.
Si tratta di un Rondò dal refrain brillante e scorrevole, che richiede una buona tecnica digitale e grande agilità.
Attenzione alle edizioni!
I pezzi diventati molto famosi nel corso del tempo sono naturalmente sottoposti più spesso ad analisi, da cui possono emergere conclusioni diverse. Per questo nelle diverse edizioni reperibili sia online, sia in forma cartacea, potresti trovare indicazioni differenti: dai segni di dinamica che appaiono solo in alcune edizioni destinate alla didattica e assenti nelle altre, fino ad arrivare addirittura a note diverse.
Il mio consiglio è sempre quello di affidarti alle edizioni con l’indicazione Urtext, ossia quelle più affidabili e attinenti al manoscritto originale.
Clicca qui per scaricare lo spartito della Sonata in Do Maggiore di Mozart se non riesci a visualizzare il file
Il nostro video corso sulla "Sonata in Do Maggiore" di Mozart
Ho creato un videocorso dedicato interamente al primo movimento di questa sonata, in cui spiego passaggio per passaggio, fornendo tutti gli elementi necessari per poter studiare ed eseguire il pezzo al meglio.
Se sei interessato ad approfondire questo primo movimento, nel videocorso ti seguirò battuta per battuta, suggerendoti le indicazioni tecniche fondamentali, dandoti nozioni armoniche e aiutandoti a gestire l’interpretazione nel rispetto della prassi e dello stile dell’epoca.
Sonata in Do Maggiore KV 545 (W. A. Mozart) - Prassi esecutiva, analisi e tecnica
Descrizione del corso
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