Improvvisazione Al Pianoforte
Oggi parliamo di improvvisazione al pianoforte. Per prima cosa vediamo qual è la definizione secondo Wikipedia:
“Per improvvisazione si intende in senso generico l’atto di creare qualche cosa mentre la si esegue, in maniera spontanea o casuale. Essa consiste quindi di uno svolgimento o esecuzione che si realizza con inventiva immediata e con facilità.”
Per capire a fondo come imparare a improvvisare e cosa vuol dire improvvisare bene dobbiamo trasportare questa definizione in musica e cercare di approfondire ogni punto.
“…creare qualcosa mentre la si esegue…”:
Si improvvisa quando si crea una melodia, una serie di accordi o entrambi senza prendersi del tempo per scegliere la combinazione migliore.
Un compositore può pensare a come sviluppare una melodia anche ore prima di scriverla, può scegliere di modificarla, arricchirla, abbellirla, allungarla o cancellarla e rifare tutto da capo.
Durante l’improvvisazione al pianofortequesto non è possibile altrimenti non parleremmo di improvvisazione.
Ci sono tante cose che si improvvisano in musica:
- Assolo (pensa alla musica jazz)
- Variazioni di una melodia (musica classica e jazz)
- Composizione: si possono creare pezzi improvvisando
In ogni caso quindi si crea tutto “in corso d’opera”.
“…in maniera spontanea o casuale…”:
Quello che suoniamo esce in modo spontaneo o casuale certo, ma non di certo a casaccio. Non basta suonare una scala di Do maggiore su un accordo di Do maggiore combinando le note “a caso” per produrre una improvvisazione di qualità.
Il risultato finale deve essere piacevole, sensato e avere uno scopo proprio come una composizione.
Per questo mi piace definire l’improvvisazione in musica come “composizione estemporanea”.
Spontaneo è l’opposto di forzato, non c’è quindi un qualche obbligo, un risultato finale obbligato dalla circostanza. Ci sono una serie di regole che possiamo seguire, auto-imporci o ignorare completamente.
L’improvvisazione è totale libertà e allo stesso tempo metodo.
Pensa alla natura, è si caotica, ma ogni cosa è determinata da leggi precise. Ogni avvenimento è determinato dal precedente e determina il successivo.
Lo stesso vale per una improvvisazione musicale, ogni frase melodica o sequenza di accordi deve essere in qualche modo relazionato a quello che avviene prima e avverrà dopo.
Pensa a quando parli con qualcuno, non hai un copione scritto, non c’è qualcuno con la pistola puntata che ti obbliga a dire qualcosa in particolare. Ti esprimi liberamente su un argomento utilizzando le parole e le espressioni che senti in quel momento.
In musica c’è sempre un argomento deciso da te o un pezzo che segui come guida (pensa alle strutture armoniche nel jazz).
Quando parli cerchi di seguire le regole grammaticali e di parlare in modo corretto, non noti quanto poco piacevole sia ascoltare qualcuno che parla sbagliando le parole e i verbi?
Queste sono regole che seguiamo ma che abbiamo assimilato e alle quali non pensiamo più. Questo è l’obiettivo di un musicista che improvvisa, riuscire a suonare qualcosa di coerente e bello attingendo da tutto quello che ha imparato in fase di studio.
Nel jazz c’è un detto: “impara la teoria e dimenticala”. Lo studio serve per apprendere ed assimilare ciò che “funziona” come quando studi grammatica a scuola. Poi in fase di esecuzione e improvvisazione non dovrai pensare a “soggetto, verbo e complemento” ma a trasmettere il messaggio nel modo migliore possibile.
“…con inventiva immediata e con facilità…”:
Per avere inventiva immediata è necessario tanto studio dell’improvvisazione. Come puoi utilizzare le terzine nelle tue melodie se non ti eserciti con questo elemento? Come puoi utilizzare con facilità una scala se non l’hai mai provata prima?
L’improvvisazione al pianoforte è considerata difficile proprio per questo motivo, gli elementi che conosciamo non sono sempre ben radicati quindi spesso facciamo degli “errori”, suoniamo note stonate, la ritmica non è incisiva o il risultato finale non è molto bello da ascoltare.
Il bello dell’improvvisazione è anche la sua imprevedibilità. Lo stato d’animo, il momento e il luogo sono solo alcuni fattori che possono influenzare ciò che improvviserai. Per questo è affascinante e stimolante studiare e suonare improvvisando.
Sono tantissimi gli stili di improvvisazione che hanno accomunato tutti i generi musicali. Troviamo l’improvvisazione da epoche remote con la musica gregoriana, Bach improvvisava fughe, i musicisti rock improvvisano i loro assoli su una base strumentale e i musicisti jazz sono famosi per i loro assoli improvvisati.
Ogni improvvisazione è guidata dallo stile musicale, la struttura armonica del pezzo o della parte ecc.
Chiunque può improvvisare, basta servirsi di quello che si conosce e provare a metterlo insieme. Se non hai mai improvvisato in vita tua puoi fare un esercizio molto semplice:
- Suona un accordo maggiore con la mano sinistra
- Utilizza la scala maggiore relativa con la mano destra per creare delle melodie
Sono veramente tantissime le cose da sapere per imparare a improvvisare ma tutto parte da idee semplici che vengono poi articolate.
Un abile improvvisatore deve quindi conoscere bene gli elementi musicali, averli provati con determinati esercizi e averli interiorizzati al punto di riuscire a usarli con maestria e un risultato finale piacevole.
Spero che tu abbia capito cosa vuol dire improvvisare in musica e sia curioso di approfondire.
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